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Edifici ecclesiastici

IL PROBLEMA DEL RAFFRESCAMENTO NELLE CHIESE

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Quello della temperatura fuori controllo nel periodo estivo all’interno degli edifici ecclesiatici, è naturalmente un problema molto importante sia alla luce del benessere delle persone che ci lavorano e dei fedeli, sia alla luce dei problemi di salute che questa situazione può portare con se, come per esempio malori e colpi di calore.

LA SOLUZIONE IDEALE

Il RAFFRESCAMENTO ADIABATICO permette di rigenerare l’ambiente interno dell’edificio sostituendo l’aria calda e viziata dell’edificio con aria più pulita, ma soprattutto più fresca di 5 o 10° C della temperatura esterna.

Consente di raffrescare i locali con molti vantaggi:

  • ridurre il rischio di malori o colpi di calore
  • avere bassi costi di installazione e manutenzione
  • avere un’alta capacità di raffrescamento con bassa rumorosità
  • realizzare un consistente ricambio d’aria

Il principio di abbattimento della temperatura basa la sua efficacia sul principio fisico che ad ogni espansione (evaporazione) corrisponde una riduzione di temperatura.
raffrescamento-adiabaticoIn pratica l’aria passa attraverso un pacco evaporativo perdendo calore.

Utilizzando tutta aria esterna a perdere (i portoni devono rimanere aperti per far defluire l’aria) si garantisce un ambiente di lavoro più accogliente e salubre.

Che cosa serve per far funzionare questo tipo di impianto?

  • una presa d’aria esterna per il rinnovo dell’aria
  • corrente elettrica per far girare un ventilatore
  • pochi litri di acqua al gg

1 commento su “Edifici ecclesiastici”

  1. Pingback: Raffrescamento adiabatico nei luoghi di culto | Sfaer

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